
06 Apr. 8 Marzo 2020 – 8 settembre 1943
Date storiche
- 8 marzo 2020: la promulgazione da parte del governo, dopo giorni di direttive contrastanti, incomplete, di un decreto che doverosamente coinvolge e stravolge la vita degli italiani per tutelare la loro salute e contrastare il Covid 19. E’ il momento più drammatico dalla proclamazione della Repubblica Italiana.
- 8 settembre 1943: dopo 45 giorni dalla caduta del fascismo ed il conferimento da parte del Re al maresciallo Pietro Badoglio dell’incarico di capo del governo, viene annunciato dallo stesso, tramite un breve discorso radiofonico, l’armistizio con resa incondizionata con gli angloamericani. E’ la pagina storica più oscura e drammatica dall’unità d’Italia, peggiore di Caporetto.
Pur trattandosi di contesti storici completamente differenti, entrambi sono avvolti da un’atmosfera di inquietudine, confusione, incertezza, angoscia, paura.
In questi giorni dolorosi, dopo un susseguirsi continuo di pareri differenti di esperti virologi, clinici, infettivologi, politici, giornalisti, opinionisti e soprattutto del Governo, che, se non erriamo, ha emanato 7 decreti in 19 giorni, grande parte degli italiani, principalmente gli eroici medici, infermieri, protezione civile, forze dell’ordine, governatori, sindaci, assessori hanno dato e stanno dando il meglio di se stessi; una piccola parte, invece, ha mostrato il peggio, con manifestazioni di pessimo senso civico, personalismi, furbesca inosservanza delle regole, indebito profitto.
L’8 settembre 1943 l’Italia, stremata dalla guerra, ascolta alla radio la voce del maresciallo Badoglio che comunica la fine delle ostilità. Probabilmente, lo stesso annuncio ai microfoni di Radio Algeri alle ore 18.30 del generale Eisenhower, ha colto di sorpresa il Governo italiano che forse si aspettava o confidava in una dilazione e quindi ha fatto seguire, dopo drammatiche consultazioni, il proprio.
Da questo momento seguono giorni tragici, di confusione totale, smarrimento, angoscia, inettitudine, viltà, opportunismo, ma anche di coraggio, senso del dovere, eroismo. Senza ordini precisi o strategie ben coordinate, le forze armate, in Italia e all’estero, sono allo sbando, totalmente abbandonate a sé stesse, alla merce’ della ancora efficientissima macchina da guerra tedesca che ne catturerà circa 600.000 e soffocherà i pochi centri di resistenza uccidendo migliaia di soldati italiani. La maggior parte optò e molti vi riuscirono, per il TUTTI A CASA.
Nelle prime ore del mattino il Re, Badoglio, il principe ereditario Umberto, che in realtà avrebbe voluto fermarsi a Roma, fuggirono a Pescara dove si imbarcheranno con i massimi vertici militari sulla corvetta Baionetta (si scrisse ironicamente di assalto alla ‘baionetta’ perché ci fu molta tensione per assicurarsi un posto per la fuga e molti generali rimasero sul molo) per approdare a Brindisi, uno dei pochi lembi di Italia ancora non occupato da forze armate né tedesche né angloamericane.
In quel terribile giorno non si sarebbe potuto fare di peggio ma, forse, come scrisse Montanelli, nemmeno di meglio… Segnò comunque l’inizio faticoso della democrazia, che si attuò dopo ulteriori 17 mesi di guerra e doppia occupazione, al termine della lotta fratricida con la resa delle forze nazifasciste.
In conclusione: questi due periodi storici, pur completamente differenti nella loro gravità, nella loro origine, collocazione e dinamica, hanno alcune similitudini, soprattutto per quanto concerne, con le dovute distanze, il clima di incertezza, disorganizzazione, angoscia che ha permeato l’Italia, specie nelle prime fasi, di fronte al Covid 19 ed il carattere italico, LA SUA CAPACITA’, in senso buono di adattarsi, arrangiarsi nelle difficoltà, di grande iniziativa, alto senso del dovere ma anche, talora, di individualismo, menefreghismo, di carente sentimento di partecipazione collettiva.
Una reale immagine di quel lontano 8 settembre 1943 è il film capolavoro di Comencini con Alberto Sordi, Edoardo De Filippo, TUTTI A CASA in cui il tenente Innocenzi fugge dal Veneto per tornare a casa (ci sarà probabilmente tra non molto un film TUTTI A CASA COVID 19).
In questa anabasi, che non è solo la fuga attraverso l’Italia verso casa cercando di sottrarsi ai tedeschi, in una atmosfera variabile e mirabilmente mixata, grottesca, ironica, comica e tragica c’è anche l’anabasi morale dell’italiano medio, impersonato in modo stupefacente da Alberto Sordi, con tutti i suoi difetti ma anche con una capacità straordinaria di mutare e compiere elevate azioni morali e materiali.
Quindi: #iorestoacasa… a rivedere il film… e ci resto … riflettendo…
Siamo solo alla fine dell’inizio…ma ne usciremo…forse anche migliori.
E’ il momento in cui l’incertezza e l’angoscia si arrendono alla sfida, la minaccia di una gravissima epidemia, alla speranza di vittoria e all’impegno di tutti.