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VISITA OCULISTICA PEDIATRICA

Lo screening oculare nei bambini mira a individuare:

  1. Difetti di refrazione (miopia, ipermetropia, astigmatismo);
  2. Strabismi latenti, anomalie della motilità oculare, anomalie della stereopsi;
  3. Anomalie oculari congenite;
  4. Anomalie oculari legate a patologie sistemiche;
  5. Cefalea di origine oculare.

QUANDO PORTARE I BAMBINI DALL’OCULISTA?

L’Associazione Internazionale per la Riabilitazione Visiva dell’Infanzia (AIERV) suggerisce il seguente calendario di osservazione del bambino, nato a termine e in assenza di disturbi:

  1. prima visita: 6 mesi;
  2. al compimento dell’anno;
  3. al momento dell’ingresso alla scuola materna e primaria (ai 3 e 6 anni);
  4. visite periodiche ogni 1-2 anni, secondo l’indicazione dell’oculista curante.

IPERMETROPIA

Cos’è l’ipermetropia

L’ipermetropia è una anomalia della rifrazione condizionata da un ridotto asse anteriore-posteriore oculare, piccolo diametro corneale, bassa camera anteriore dell’occhio. Lo spessore della lente (cristallino) è generalmente immodificato. Nelle persone ipermetropi l’immagine è focalizzata non su una specifica area della retina, ma dietro di essa. Questa è la ragione per cui la retina percepisce un’immagine sfuocata.

Un basso grado di ipermetropia è considerato normale nei bambini piccoli e tende a ridursi nel tempo mano a mano che il bulbo oculare si ingrandisce parallelamente alla crescita del bambino. Se un bambino presenta invece una ipermetropia più elevata, che peraltro non si riduce a sufficienza con l’accrescimento, ciò può costituire un problema che richiede un’adeguata e tempestiva correzione ottica e terapeutica, al fine di evitare menomazioni visive anche gravi come l‘ambliopia o lo strabismo (in molti casi convergente).

I bambini ipermetropi devono sforzare gli occhi (accomodare) per vedere bene. L’occhio in un primo momento può far fronte a questo e compensare l’ipermetropia infantile, ma ciò porta alla anomala stimolazione della funzione nelle cellule corticali visive (ambliopia) e allo sviluppo di spasmi accomodativi.

In molti casi di ipermetropia quindi i bambini sembrano avere caratteristiche visive normali, ma in realtà sono affetti da un moderato grado di difetto visivo che viene compensato dal sistema accomodativo dell’occhio. Questi problemi di vista non evidenti possono influenzare lo stato generale del bambino, che può diventare irritabile o viceversa chiuso in se stesso, si stanca precocemente nello studio iniziando a lamentarsi di mal di testa e sensazione di malessere.

Diagnosi dell’ipermetropia

L’ipermetropia può essere evidenziata interamente solo mediante l’effettuazione di un esame eseguito da uno specialista medico oculista con colliri farmacologici che dilatano la pupilla, paralizzano l’accomodazione del cristallino (cicloplegia) e consentono la determinazione dell’effettivo potere refrattivo dell’occhio. Per questo motivo si consiglia di visitare un oculista almeno una volta l’anno.

Tre gradi di ipermetropia:

Bassa – fino a 2 diottrie
Media – da 2 a 5 diottrie
Alta – più di 5 diottrie

Trattamento dell’ipermetropia nei bambini

E ‘necessario iniziare a trattare l’ipermetropia il più precocemente possibile per evitare complicazioni e per accelerare il recupero funzionale visivo del bambino.

I bambini in età prescolare con diagnosi di ipermetropia anche relativamente bassa richiedono la correzione costante con lenti positive. I bambini sopra i 7 anni necessitano di portare gli occhiali per l’attività visiva a distanza ravvicinata; se il grado di ipermetropia è alta anche in questi casi è necessaria la costante correzione con occhiali.

L’ipermetropia non solo rappresenta un difetto della vista, non solo può innescare lo sviluppo di strabismo o ambliopia, ma può anche avere un serio impatto su tutto il sistema visivo del bambino. Pertanto più precocemente si accede all’oculista e si intraprendono le cure necessarie più possibilità ci saranno per prevenire le complicanze.

AMBLIOPIA (OCCHIO PIGRO)

Cos’è l’ambliopia

L’ambliopia (detta comunemente occhio pigro) consiste nell’incapacità di uno o di entrambi gli occhi di raggiungere una acutezza visiva normale, neanche con la migliore correzione ottica del difetto di refrazione (difetto di vista). Si parla di ambliopia quando tra i due occhi vi è una differenza di acutezza visiva superiore a due linee dell’ottotipo (2/10).

Cause dell’ambliopia

Le cause più frequenti dell’ambliopia sono:

  1. strabismo
  2. anisometropia (differenza del difetto di refrazione tra i due occhi)
  3. deprivazione visiva: per la presenza di ostacoli visivi (opacità corneali, cataratta congenita, ptosi palpebrale).
  4. ametropia bilaterale: difficoltà nella formazione di immagini nitide sulla retina per difetti refrattivi elevati in entrambi gli occhi.

Diagnosi dell’ambliopia

E’ fondamentale fare una diagnosi la più precoce possibile per ottenere un recupero importante delle capacità visive.
I test variano in funzione dell’età del bambino e del grado di collaborazione, ma in generale la diagnosi si basa sulla esatta individuazione del difetto di vista (esame in cicloplegia con le gocce) e la determinazione della migliore acuità visiva. Generalmente è possibile diagnosticare l’ambliopia già nei primi mesi di vita del bambino.

Trattamento dell’ambliopia

E’ essenziale escludere malattie organiche prima di iniziare il trattamento.

Si deve intervenire il più precocemente possibile. Il periodo sensibile durante il quale l’ambliopia può essere curata è fino a 7-8 anni di età nell’ambliopia dovuta allo strabismo e fino a 11-12 anni in quella legata alla anisometropia. Il trattamento si basa su:

  1. occlusione (bendaggio) dell’occhio normale per stimolare l’uso dell’occhio pigro.
  2. penalizzazione, cioè annebbiamento della visione dell’occhio normale mediante colliri contenenti atropina (specie nell’ambliopia conseguente all’ipermetropia) o con filtri ottici.
  3. esercizi ortottici (casi rari)
  4. intervento chirurgico (casi rari)

MIOPIA

La maggior parte dei bambini (secondo diverse fonti – fino al 80%) sono ipermetropi alla nascita (con una visione da vicino debole e di una visione a distanza migliore) a causa di un corto asse anteriore-posteriore del bulbo oculare (16-18 mm). Con la crescita generale anche il bulbo oculare si ingrandisce, l’ipermetropia si riduce e si può sviluppare in alcuni casi una miopia.

La miopia congenita

La miopia infantile (o miopia congenita) può essere associata a prematurità, geneticamente causata o provocata da eventuali processi patologici. Va sottolineato che nella maggior parte dei casi la miopia congenita è caratterizzata da lievi alterazioni del fundus oculare.

Come regola generale, la miopia congenita rimane abbastanza stabile, ma di tanto in tanto può progredire. Senza dubbio i bambini con miopia congenita necessitano di assistenza oftalmologica periodica al fine di prescrivere la correzione ottica migliore, con ulteriori misure di profilassi per prevenire l’ambliopia il più presto possibile.

La miopia in età scolare

La miopia è una condizione che impedisce ai bambini di vedere chiaramente oggetti posti ad una distanza lontana. Ciò accade quando i raggi paralleli di luce proveniente dagli oggetti ad una distanza lontana si concentrano davanti alla retina e non sulla retina. Di conseguenza, la visione di un bambino diventa meno nitida. In molti casi ciò si accompagna ad una aumentata lunghezza assiale antero-posteriore dell’occhio.

Gradi di miopia

Gli oculisti solitamente classificano la miopia in:

  • lieve – fino a 3 diottrie
  • media – da 3,25 diottrie fino a 6 diottrie
  • alta – oltre 6 diottrie

Miopie molto elevate possono raggiungere anche notevoli diottrie: 15.0, 20.0, 30.0 D e superiori.

Cause della miopia

Ci sono diverse cause di miopia compreso il fattore genetico, una sclera indebolita, anomalie del riflesso accomodativo, lavoro continuo a breve distanza di visione, fattori ambientali, trascurata igiene visiva, diete dimagranti scorrette, eccessivo affaticamento. Tuttavia nella maggior parte dei casi la miopia è causata dalla forma del bulbo oculare (aumento della lunghezza assiale antero-posteriore).

Trattamento della miopia

I bambini miopi necessitano di occhiali per vedere bene da lontano e in molti casi anche a distanza ravvicinata (se la miopia supera le 5-6 diottrie). Purtroppo gli occhiali non possono fornire una visione ottimale se sono presenti alterazioni distrofiche oculari.

CATARATTA CONGENITA

Cos’è la cataratta congenita

Le anomalie del cristallino sono uno dei principali fattori di basso visus e cecità nei bambini. Esse possono essere congenite ed acquisite. La varie anomalie patologiche possono comprendere variazioni nella forma, posizione, dimensioni e soprattutto l’opacità della lente cristallina, cioè la cataratta .

La cataratta congenita rappresenta più della metà di tutti i disturbi della visione presenti alla nascita e può anche essere associata ad altre patologie.

Tipi di cataratta congenita

Le forme più comuni di cataratta congenita sono:

  1. CAPSULARE
  2. POLARE
  3. LAMELLARE
  4. NUCLEARE
  5. TOTALE
  6. COMPLICATA

Cause della cataratta congenita

I fattori coinvolti nello sviluppo della cataratta congenita possono essere:

  1. Anomalie metaboliche;
  2. Diabete mellito materno;
  3. Malattie infettive contratte dalla mamma durante i primi tre mesi di gravidanza (rosolia, herpes, toxoplasmosi, ecc.)

Diagnosi della cataratta congenita

Non sono riscontrabili segni visibili di malattia da parte dei familiari. La presenza o meno di una cataratta congenita in un neonato è rilevabile solo da un medico oculista.

I sintomi con cui si manifesta sono:

  1. Anomalie di aspetto della pupilla.
  2. Strabismo, nistagmo (movimenti oculari ritmici ed involontari);
  3. Apparente non fissazione del bambino nei confronti dei volti e degli oggetti posti in vicinanza.

Trattamento della cataratta congenita

La diagnosi precoce di cataratta congenita consente la selezione di un piano individuale di trattamento per ogni bambino. Se la localizzazione e l’intensità dell’opacizzazione del cristallino non ostacolano il corretto sviluppo della visione, la cataratta non richiede trattamento chirurgico. Se invece l’opacità del cristallino ostacola la visione centrale è necessaria la rimozione il più precocemente possibile, associata all’impianto di una lente intraoculare.

Il trattamento chirurgico della cataratta congenita va effettuato il più presto possibile per prevenire lo sviluppo di ambliopia (ipovisione non correggibile).

GLAUCOMA CONGENITO

Cos’è il glaucoma congenito

Il Glaucoma congenito (noto anche come glaucoma infantile) può essere ereditario o svilupparsi come conseguenza dell’ esposizione del feto a diversi fattori nocivi.

Nel 75% dei casi osservati il glaucoma congenito si sviluppa in entrambi gli occhi.

IL Glaucoma congenito è caratterizzata dal progressivo peggioramento delle funzioni visive. Nelle fasi iniziali le alterazioni visive sono dovute principalmente alle modificazioni della cornea (edema, opacità), anomalie della rifrazione, ipermetropia. L’evoluzione del glaucoma congenito porta ad un deterioramento delle funzioni ottiche poiché vengono danneggiati il nervo ottico e la retina.

Tipi di glaucoma congenito

Ci sono tre tipi riconosciuti di questi glaucomi:

  1. glaucoma congenito primario (hydrophthalmia);
  2. glaucoma associato a sviluppo anormale dell’occhio;
  3. glaucoma associato ad una patologia congenita sistemica.

Cause del glaucoma congenito

La malattia origina da anomalie congenite nello sviluppo dell’angolo della camera anteriore e del sistema di drenaggio dell’occhio che impedisce o ostacola il deflusso dell’umor acqueo, aumentando così la pressione intraoculare. Ciò si verifica per particolari stati patologici della madre, specie nei primi mesi di gravidanza. Questi fattori patologici sono diversi: infezioni (rosolia, influenza, ecc), intossicazione, alcolismo, radiazioni ionizzanti, ecc .

Diagnosi del glaucoma congenito

Il glaucoma congenito è caratterizzato da peculiari manifestazioni cliniche a seconda dell’età del bambino.

  1. crescente pressione intraoculare;
  2. fotofobia e lacrimazione;
  3. aumento delle dimensioni del bulbo oculare (il bambino è nato con occhi grandi ed “espressivi”)
  4. aumentato diametro della cornea (nelle fasi più avanzate può arrivare anche a 20 mm) e della larghezza del limbus sclerocorneale;
  5. edema corneale (colorito grigiastro);
  6. reazione ritardata della pupilla;
  7. alterazioni della testa del nervo ottico.

Il glaucoma congenito è spesso associato con lo sviluppo simultaneo di anomalie di altri sistemi e organi (microcefalia, malattie del cuore, sordità, facomatosi, ecc), e dell’occhio (anomalie corneali, aniridia, cataratta, ecc.)

I bambini sospettati di avere un glaucoma congenito devono essere sottoposti ad osservazione estremamente frequente (anche una volta al mese): misurazioni della pressione intraoculare, diametro della cornea, larghezza del limbus, esami elettrofunzionali e valutazione della funzione visiva (se possibile).

Trattamento del glaucoma congenito

La chirurgia è il metodo principale per il trattamento del glaucoma congenito. È solo l’intervento chirurgico che può rimuovere l’ostacolo al deflusso dell’umore acqueo, dovuto ad anomalie strutturali nella zona di drenaggio.

La terapia farmacologica svolge un ruolo importante nel trattamento complessivo della malattia e comprende:

  • riduzione della pressione intraoculare utilizzando farmaci ipotensivi;
  • prevenzione della eccessiva cicatrizzazione post-chirurgica;
  • utilizzo di farmaci neurotrofici volta a preservare e migliorare le funzioni ottiche;

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