COS’È IL GLAUCOMA

Il termine “glaucoma” (dal greco “ceruleo, colore verde del mare”) si trova già nel 400 a.C. in opere di Ippocrate. Attualmente il termine “glaucoma” viene applicato a un grande gruppo di quadri clinici, spesso di origine e decorso diversi. Fino ad oggi non esiste un’unica opinione su quella che è la causa del disturbo, ma se non si intraprende il trattamento di queste varie forme di malattia l’esito finale consiste nell’atrofia del nervo ottico e cecità. I glaucomi sono un gruppo molto diversificato di malattie oculari, accomunate dalla presenza di un danno cronico e progressivo del nervo ottico, con alterazioni caratteristiche dell’aspetto della sua “testa” (che si può osservare all’esame del fondo oculare e dello strato delle fibre nervose retiniche.

Il glaucoma può comparire a qualsiasi età, ma più spesso la malattia si sviluppa in età senile.

Neonati 1 caso di glaucoma per ogni 10 000 neonati

40-50 anni Il glaucoma primario è diagnosticato in circa lo 0,1% della popolazione

60-75 anni In questo gruppo di età il glaucoma è identificato nel 1,5-2% della popolazione

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il glaucoma è la principale patologia che provoca cecità irreversibile se non trattata: la malattia è responsabile del 13,5% di tutti i ciechi nel mondo (25 milioni di persone).

Cause della progressione del glaucoma

Un occhio sano mantiene la pressione al suo interno costante (10-21 mm di mercurio) per effetto dell’equilibrio tra produzione e deflusso di liquido intraoculare (umor acqueo). Nel glaucoma si verifica una alterazione della circolazione dell’umore acqueo. Il fluido si accumula e la pressione intraoculare comincia ad aumentare. Il nervo ottico e le altre strutture oculari sono esposti a stress aggiuntivo e si riduce la circolazione sanguigna intraoculare. Ciò determina atrofia del nervo ottico e quindi diminuzione del segnale visivo che raggiunge il cervello. L’acutezza visiva diminuisce, la visione periferica è alterata e l’esito finale è la perdita della vista.

Il glaucoma è irreversibile ed è, quindi, determinante iniziare il trattamento tempestivamente.

Sintomi del glaucoma

A volte il paziente lamenta annebbiamento della visione, dolore o una sensazione di peso agli occhi e una riduzione del campo visivo. La capacità visiva diminuisce nelle ore serali con l’oscurità. L’esposizione a forti sorgenti luminose può provocare la visione di cerchi iridescenti.

Nella maggior parte dei glaucomi cronici semplici però la malattia è del tutto asintomatica!

Il glaucoma è una malattia progressiva che, se non trattata adeguatamente, nello stadio terminale porta a cecità irreversibile. La malattia distrugge le cellule della retina e del nervo ottico a causa dell’alterata pressione intraoculare. Si verifica un calo della vista ed una riduzione della visione periferica (la visione centrale può rimanere conservata anche negli stadi terminali). Il nervo ottico del paziente è atrofizzato ed i segnali visivi non riescono a raggiungere il cervello.

Glaucoma ad angolo aperto

Il Glaucoma ad angolo aperto rappresenta oltre il 90% dei casi di questa malattia. Nel glaucoma ad angolo aperto il sistema di drenaggio naturale dell’umor acqueo è aperto, ma le sue capacità sono diminuite. Questo porta ad un graduale aumento della pressione intraoculare. Come regola il glaucoma ad angolo aperto non mostra praticamente nessun sintomo al suo esordio. Dal momento che il campo visivo si restringe molto gradualmente (il processo potrebbe richiedere diversi anni), la persona può improvvisamente scoprire che egli vede con un occhio solo. In alcuni casi ci possono essere la comparsa di cerchi iridescenti di fronte a una luce intensa, visione annebbiata, presenza di astenopia associata a ridotta accomodazione.

Glaucoma ad angolo chiuso

Il Glaucoma ad angolo chiuso è dovuto all’accumulo di liquido intraoculare a causa della sua assente fuoriuscita dal sistema di drenaggio naturale dell’occhio – l’iride occlude l’angolo della camera anteriore. Questa pressione aumenta con conseguente possibilità di attacco acuto di glaucoma.

Sintomi di attacco di glaucoma acuto:

  1. Dolore acuto negli occhi e mal di testa (più spesso sulla fronte e le tempie dal lato dell’occhio interessato);
  2. Disturbo visivo (offuscamento o calo improvviso della vista fino alla cecità)
  3. Occhi rossi (dilatazione dei vasi sanguigni nella zona anteriore del bulbo oculare), edema della cornea, ridotta profondità della camera anteriore, dilatazione della pupilla e nessuna reazione alla luce;
  4. Comparsa di aloni intorno alla sorgente di luce;

Questo può essere accompagnato da nausea, vomito, disturbi cardiaci, bradicardia, e debolezza generale. Tutti questi sintomi rendono difficile la diagnosi e portare i pazienti a rivolgersi a specialisti non oculisti, ritardando in tal modo l’inizio della terapia adatta.

Durante un attacco acuto di glaucoma, è necessario un esame oculare completo. In generale sono presenti i seguenti sintomi: occhi rossi, pupilla mediamente dilatata e non reagente alla luce. La pupilla dell’occhio, che è normalmente nera, può assumere un colorito verdastro. La pressione intraoculare dei pazienti colpiti da un attacco acuto di glaucoma arriva bruscamente fino anche a 70mmHg e l’occhio assume una consistenza dura (sembra ‘pietroso’).

Lo scopo principale del trattamento, nel caso di un attacco acuto di glaucoma, è quello i ridurre la pressione intraoculare e normalizzare la circolazione del sangue intraoculare con l’obiettivo di ripristinare la nutrizione della retina e del nervo ottico.

Attenzione! E ‘essenziale ridurre la pressione intraoculare entro le prime ore dopo l’attacco acuto di glaucoma. Senza assistenza medica tempestiva da parte di specialisti qualificati la visione può andare irreversibilmente perduta!

Diagnosi di glaucoma

Per identificare le fasi iniziali della malattia non è sufficiente misurare semplicemente la pressione intraoculare. Ciò che serve è uno studio dettagliato del fundus oculare e il disco del nervo ottico. È anche essenziale l’esame del campo visivo ed un esame diagnostico-funzionale completo.

A questo scopo si effettuano tutta una serie di valutazioni con moderne attrezzature computerizzate, che comprendono:

  1. Un esame del campo visivo (usando un perimetro computerizzato);
  2. Misurazione della rifrazione (capacità del sistema oculare di rifrangere i raggi di luce);
  3. Misurazione della pressione intraoculare: il rilievo di una pressione oculare elevata non implica sempre la diagnosi di glaucoma. Esistono infatti molti casi di ipertensione oculare semplice e non pericolosa. Lo stato della papilla ottica (testa del nervo ottico) e lo studio del campo visivo potrebbero evidenziare o meno danni al nervo ottico ed aiutare la diagnosi. Di conseguenza la sola misurazione della pressione intraoculare eseguita da personale non medico è completamente insufficiente a definire una diagnosi certa di tale patologia.
  4. Pachimetria corneale ad ultrasuoni (misurazione dello spessore della cornea)
  5. Misurazione della profondità della camera anteriore dell’occhio e dello spessore del cristallino (poiché talvolta l’elevata pressione intraoculare è dovuta allo spostamento od all’ingrossamento del cristallino);
  6. Esame Gonioscopico che aiuta a valutare la struttura dell’angolo della camera anteriore, che è la struttura preposta al deflusso del liquido intraoculare.
  7. GDX-OCT che aiutano a diagnosticare la malattia nelle fasi iniziali, quando la malattia è sicuramente più controllabile e gestibile. L’esame OCT del nervo ottico fornisce informazioni prevalentemente sulla morfologia della papilla ottica e delle fibre nervose retiniche, mentre l’esame GDX mostra la funzionalità delle fibre nervose.

Gli esami elettrofunzionali, come i potenziali evocati visivi (PEV) e l’elettroretinogramma (ERG), misurano la risposta del nervo ottico a uno stimolo sensoriale a differenti frequenze d’onda.

Trattamento del glaucoma

Attualmente non esistono metodi in grado di ripristinare le funzioni visive perdute a causa del glaucoma. Per questo motivo è molto importante identificare la malattia e iniziare il trattamento il più presto possibile.

La profilassi del glaucoma richiede periodicamente una visita oculistica (almeno una volta l’anno), in particolare per le persone con più di 40 anni. Senza un adeguato trattamento, la malattia progredisce rapidamente e può portare alla cecità totale nell’arco di alcuni anni. Le persone con parenti affetti da glaucoma dovrebbero effettuare un controllo il più precocemente possibile.

E’ importante adottare un programma individuale di trattamento a seconda del tipo e lo stadio della malattia.

La terapia può essere medica, chirurgica o parachirurgica mediante laser (trabeculoplastica selettiva (SLT-Selective Laser Trabeculoplasty).

Il trattamento farmacologico è principalmente rivolto a ridurre la pressione intraoculare. È importante tenere presente che le gocce del collirio non ripristinano l’equilibrio dei fluidi intraoculari, ma solo a mantenerlo artificialmente.

Di solito la terapia farmacologica è incentrata sulla somministrazione di appositi colliri mentre l’intervento chirurgico consiste in una trabeculectomia (letteralmente: “taglio del trabecolato”, che è il canale di fuoriuscita dell’umor acqueo).

Le aree del campo visivo perse a causa dei danni provocati al nervo ottico non possono essere recuperate con nessuna delle tre terapie. La terapia ha funzione esclusivamente conservativa o preventiva nei confronti di un ulteriore danno della visione ed evitare la cecità mediante la normalizzazione della pressione intraoculare. Tutte e tre le terapie hanno lo stesso scopo di facilitare il deflusso dell’umor acqueo dove si è creata un’ostruzione, rimuovendola se c’è, oppure nei punti in cui è più conveniente far defluire la produzione in eccesso di umor acqueo.

Cosa è importante sapere del glaucoma

  1. È necessario un controllo medico dinamico praticato da un oftalmologo perché, se trascurata, la malattia avanza fino alla cecità totale.
  2. In caso di glaucoma, qualsiasi trattamento, compreso la terapia farmacologica, è volta a ridurre la pressione intraoculare. Tuttavia va tenuto presente che la pressione intraoculare normale è strettamente individuale e può variare durante la vita del paziente.
  3. La terapia non ripristina l’equilibrio dei fluidi intraoculari, ma semplicemente la mantiene artificialmente.
  4. La chirurgia per il glaucoma normalizza l’equilibrio della fluidica intraoculare e rende possibile sospendere il trattamento con farmaci per un lungo periodo o ne facilita l’utilizzo.
  5. Il controllo del glaucoma è un processo attivo che coinvolge sia il medico che il paziente. Il compito dello specialista è quello di assistere il paziente nella sua capacità di autocontrollo e nella comprensione della natura della malattia, applicando i farmaci correttamente e imparando le regole per la gestione della malattia.

Non è possibile ripristinare le funzioni visive perdute con l’aiuto di farmaci e gocce. E’ possibile solo fermare la progressione del glaucoma

Soggetti a rischio di glaucoma:

  1. familiari (compresi i parenti lontani) di persone che soffrono di glaucoma (con caratteristiche strutturali simili degli occhi) ;
  2. persone con più di 40 anni con pressione intraoculare che raggiunge il limite superiore della norma

– le persone con pressione intraoculare negli occhi destro e sinistro diversa di oltre 5 mm Hg;

– persone la cui pressione intraoculare misurata al mattino e alla sera differisce di oltre 5 mm Hg;

– persone sopra 40-50 con elevata miopia o ipermetropia (in particolare le donne dopo i 50);

cornea sottile (eseguire sempre pachimetria)3. persone che hanno subito traumi oculari, infiammazioni intraoculari (uveite, iridociclite, ecc), chirurgia dell’occhio;

  1. persone con più di 60-70 anni, anche senza disturbi visivi;
  2. persone che soffrono di diabete, malattie endocrine, neurologiche e cardio-vascolari;
  3. persone sottoposte a lunghi trattamenti con farmaci ormonali (corticosteroidi);
  4. persone con una elevata pressione intraoculare a prescindere dall’età.
  5. persone con una bassa pressione sanguigna.

Il glaucoma può colpire anche i bambini. Si parla allora di glaucoma congenito (o infantile). Può essere ereditario o svilupparsi come conseguenza dell’esposizione del feto a diversi fattori nocivi.

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