COS’È L’ESAME DEL CAMPO VISIVO

L’esame del campo visivo computerizzato (perimetria o campimetria computerizzate) serve per valutare se esistano sia alterazioni della sensibilità retinica sia alterazioni a carico del nervo e/o delle vie ottiche. L’esame dunque riveste particolare importanza in numerose malattie oculari e neuroftalmologiche. La campimetria difatti è un esame diagnostico che viene utilizzato principalmente per lo studio del glaucoma [link] (di cui ancora rappresenta il test diagnostico di riferimento), ma viene utilizzato molto spesso anche per controlli in corso di malattie della retina [link] e del nervo ottico [link]. L’esame del campo visivo viene eseguito per analizzare lo spazio visivo che viene percepito dai nostri occhi ed è svolto un occhio alla volta (al paziente sarà quindi occluso prima un occhio e poi l’altro). La durata dell’esame è di circa 10-15 minuti per occhio a seconda delle strategie di esame impostate.

Come si svolge l’esame

Il paziente è appoggiato in modo da fissare alcune mire luminose poste all’interno ed al centro di una cupola; tali luci devono essere fissate per tutta la durata dell’esame. All’interno della cupola compaiono delle lucine di colore bianco-giallastro con varia intensità luminosa che si accendono e si spengono e che possono presentarsi sia vicino che più perifericamente rispetto alla mira di fissazione centrale: ogni volta che la luce viene percepita il paziente dovrà schiacciare il pulsante che tiene in mano.

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