Home>CHIRURGIA OCULARE>TRATTAMENTO FOTOBIOMODULATIVO PER OCCHIO SECCO

Il trattamento con luce pulsata è una terapia moderna e innovativa, utile nella sindrome dell’occhio secco, ma per farne un uso efficace, i medici devono aumentare le loro conoscenze sulle cause e la diagnosi della malattia.

E’ necessario un preciso inquadramento eziopatogenetico del paziente affetto da occhio secco, al fine di ottenere una riduzione o comunque una remissione o riduzione dei sintomi sia oggettivi che soggettivi e quindi un miglioramento del quadro clinico.

Il trattamento dell’occhio secco

La terapia varia a seconda del grado del quadro clinico: lieve, medio, severo e della componente eziopatogenetica prevalente: occhio secco iposecretivo oppure occhio secco da aumento dell’evaporazione oppure occhio secco affetto da entrambe le cause.

Inoltre la terapia può dipendere dall’intensità e dalla gravità del quadro clinico isotonico.

Linee guida generali:

Ridurre o eliminare i fattori determinanti o favorenti l’occhio secco.

Utilizzare sostituti lacrimali privi di conservanti.

Curare le patologie palpebrali, in particolare la blefarite cronica e la disfunzione delle ghiandole di Meibomio (igiene palpebrale, antibiotici topici ed eventualmente anche sistemici, terapia termica).

Durante il giorno utilizzare sostituti lacrimali fluidi completi contenenti agenti muco-mimetici (derivati della cellulosa e soprattutto acido ialuronico ad elevato peso molecolare, osmoprotettori, lipidi).

Durante la notte possono essere utilizzati sostituti lacrimali in gel con agenti muco-mimetici e lipidi, bioprotettori (dexpantenolo).

In caso di cheratite filamentosa può essere associato un sostituto lacrimale contenente acetilcisteina 10%. In caso di infiammazione associata devono essere instillati colliri cortisonici, ovviamente per periodi limitati, o comunque con una terapia pulsata.

In caso di terapie cortisoniche prolungate è consigliabile utilizzare i cortisonici che non interferiscono con la pressione intraoculare.

In casi particolarmente severi può essere instillato siero autologo o ciclosporina 0,05% collirio per almeno tre mesi due volte al giorno.

Talvolta può essere necessario occludere i puntini lacrimali con piccoli tappi (punctum plug) eventualmente rimovibili.

Infine può essere considerata una terapia sistemica orale con agonisti colinergici.

In sintesi quali soluzioni abbiamo a disposizione?

  1. Instillazione di sostituti lacrimali.
  2. Applicazione di impacchi caldi sulle palpebre e igiene manuale del bordo palpebrale al fine di favorire la disostruzione degli sbocchi ghiandolari mediante lo scioglimento della componente oleosa.
  3. Trattamento farmacologico a base di omega-3, antibiotici orali, antibiotici e corticosteroidi topici, ciclosporina.

Queste terapie, benchè di una certa utilità, rappresentano poco più di un palliativo. Attualmente la ricerca ha individuato una tecnologia di cura più mirata ed efficace: la terapia con Luce Pulsata Intensa Regolata (IRPL, Intense Regulated Pulsed Light).

Come funziona il trattamento dell’occhio secco fotobiomodulativo con luce pulsata

Questo moderno ed innovativo trattamento agisce sulle cause della sindrome dell’occhio secco e non sulla sua sintomatologia.
Il paziente è posto supino sul lettino e indossa (per motivi precauzionali) un paio di occhiali in plastica, mentre eventuali nei o macchie cutanee vengono coperti da un cerotto e quindi si applica un gel freddo nell’area perioculare. Le zone palpebrali e gli zigomi vengono successivamente bombardati (per pochi secondi) con una sequenza di impulsi luminosi ad alta frequenza al fine di riscaldare la regione delle palpebre oggetto del trattamento. Lo shock termico riattiva le ghiandole di Meibomio che possono così tornare a produrre la componente grassa che preserva l’integrità del film lacrimale.

Il paziente può tornare immediatamente alla vita di tutti i giorni, avendo l’accortezza di non esporsi alla luce solare per almeno 24-36 ore dalla fine della terapia.

Il trattamento viene attuato in alcune sedute: la seconda si svolge dopo 14 giorni, mentre la terza dopo 45 (in alcuni casi è indispensabile procedere al quarto trattamento dopo 75 giorni). La terapia non presenta inoltre, al contrario dei trattamenti tradizionali, alcun effetto collaterale e/o controindicazione e la soddisfazione dei pazienti, come confermano i dati clinici, è indice della validità del trattamento con luce pulsata (infatti il 90% dei soggetti che si sottopone a tale terapia riferisce miglioramenti già dalla seconda seduta).

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