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I tumori possono interessare anche gli occhi, in particolar modo le palpebre.

I Tumori palpebrali si distinguono in tumori palpebrali benigni e maligni.

Tumori benigni palpebrali

Le palpebre sono una sede comune per lo sviluppo di una neoformazione benigna.

Possono essere di piccole dimensioni come il papilloma, le cisti cutanee e le cheratosi: la maggior parte di queste lesioni può essere rimossa con una semplice escissione in anestesia locale ottenendo un buon risultato estetico e funzionale.

Più attenzione deve essere rivolta alla valutazione di nevi, mollusco, emangiomi: sono comuni, possono localizzarsi in varie porzioni (spesso ai bordi delle palpebre ma spesso si estendono al di sotto della pelle o anche delle congiuntive). Per rimuovere completamente un nevo talora può essere necessario eseguire una escissione a tutto spessore della palpebra.

Il mollusco, come i papillomi, sono associati solitamente a dei virus e quindi possono anche ripetersi dopo la escissione; talvolta può essere utile un’applicazione di crioterapia aggiuntiva.

In casi di emangioma infantile, poiché possono regredire spontaneamente, è più indicata l’osservazione.

Lesioni frequenti a carico delle palpebre possono essere i cosiddetti xantelasmi che si verificano di solito in età media/avanzata. Si tratta di depositi di colesterolo giallastro, delimitato sotto la pelle, di solito sopra o intorno alle palpebre; sebbene siano considerati espressione di alterazioni del metabolismo lipidico, non infrequentemente i pazienti non presentano tali alterazioni. Lo xantelasma palpebrale può essere rimosso soprattutto ai fini estetici.

Abbastanza frequenti sono le cisti epidermiche che appaiono come delle neoformazioni mobili che contengono materiale grasso cheratinizzate ed anche i grani di miglio che sono delle piccole formazioni multiple, ben circoscritte, leggermente rilevate e arrotondate di colore bianco del diametro da uno a 3 mm. Possono sorgere spontaneamente oppure dopo un trauma o dopo uno Zoster.

Tumori maligni palpebrali

Il carcinoma a cellule basali cutaneo e quindi delle palpebre è il più comune cancro nella popolazione caucasica e la sua incidenza è in aumento ogni anno. Il carcinoma a cellule basali può quindi colpire le palpebre ma anche altre sedi del volto (come il naso, le orecchie, le labbra e le guance) e può presentarsi in varie forme: micronodulare, infiltrativa, moreiforme.

  1. Forma micro nodulare: è la più comune, appare inizialmente come una neoformazione piccola non dolente nodulare con possibili bordi perlacei e superficiali teleangectasie, può poi trasformarsi in una forma ulcerativa.
  2. Moreiforme o sclerosante: appare come una placca indurita piatta, con margini che tendono a essere poco distinti. Spesso può ulcerarsi e diventare una forma più invasiva.

In linea generale le manifestazioni che possono allarmare il paziente e il medico sono rappresentate da lesioni perlacee o appiattite con margini poco definiti con iniziali aree di perdita di sostanza e quindi ulcerazione, dilatazione dei capillari, perdita di ciglia e infiammazioni dell’area.

Il carcinoma a cellule basali delle palpebre è un tumore quindi molto comune, strettamente legato alla esposizione al sole. Il sesso maschile, l’età avanzata, la carnagione chiara, la tendenza alle scottature e la razza caucasica rappresentano i fattori di rischio più importanti, certi fenotipi genetici siano più suscettibili agli effetti carcinogeni della radiazione UV.

Il basalioma è un altro tumore che può interessare le palpebre. E’ un tumore della pelle che, sebbene dia solo in casi estremamente rari delle metastasi, può comportare un’invasione locale che può essere anche devastante. Sia dal punto di vista funzionale che estetico, nei casi estremi non trattati, può evolvere, distruggendo l’occhio ed invadere anche il cervello. I tumori localizzati nella porzione mediale quindi a livello del canto interno sono più pericolosi e aggressivi.

È fondamentale come in tutti i tumori una diagnosi precoce, anche se spesso questi sono tumori che progrediscono molto lentamente, non sono in grado, tranne che in casi rari, di dare metastasi.

Il trattamento di scelta è la completa escissione chirurgica, la verifica della completa rimozione del tumore e un’appropriata ricostruzione. La ricostruzione chirurgica non deve influenzare minimamente la completa escissione del tumore che deve essere ampia ed effettuata in margini di assoluta sicurezza.

Il controllo intra operatorio di tutti i margini e di tutte le porzioni dell’area tumorale e dell’area rimasta avviene con prelievi multipli dei margini della base del tessuto rimasto. Esami effettuati intraoperatoriamente al congelatore possono consentire di ridurre notevolmente il rischio di recidive.

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