COS’È L’UVEITE

L’uveite è un processo infiammatorio che interessa in parte o completamente la tunica media dell’occhio.

Le uveiti comprendono un numero notevole di patologie infiammatorie e nel mondo occidentale rappresentano circa il 10% delle patologie oculari. La fascia di età più colpita è compresa tra i 20 e i 50 anni ma l’uveite può colpire anche i bambini, sia pure raramente, e le persone in età avanzata.

Tipologie di uveite

Con riferimento alla sede anatomica si distinguono uveiti

  1. Anteriori: l’infiammazione è localizzata in camera anteriore.
  2. Intermedie: l’infiammazione può interessare il vitreo e la periferia della retina.
  3. Posteriori: l’infiammazione coinvolge la retina e la coroide.
  4. Pan uveite: l’infiammazione colpisce tutti i compartimenti oculari.

Le uveiti anteriori sono le più frequenti. Si distinguono forme acute e forme croniche o ricorrenti.

Possono presentarsi in forme non granulomatose, caratterizzate da fini depositi sull’endotelio corneale o forme granulomatose, dove i depositi sull’endotelio sono più grossolani e si possono verificare eventuali presenze di noduli sul contorno pupillare o sulla superficie anteriore dell’iride. Possono formarsi aderenze dell’iride al cristallino che deformano la pupilla. Possono causare aumento o diminuzione della pressione oculare, congestione dei vasi sanguigni perilimbari, ipopion in camera anteriore e nei casi cronici edema maculare cistoide e anche la formazione di cataratta.

L’uveite anteriore che è la forma più comune di uveite, non solo in Italia, ma anche nelle casistiche internazionali, rappresenta il 50-60% dei casi di uveite. Segue per frequenza l’uveite posteriore quindi la pan uveite e in ultimo la uveite intermedia.

Cause dell’uveite

Le cause di uveite anteriore acuta non granulomatosa sono molteplici.

Ricordiamo le più frequenti:

  1. Traumi
  2. Spondilite anchilosante (colpisce giovani adulti uomini che spesso presentano in associazione dolori in sede sacro-iliaca) VES elevata e positività all’antigene di istocompatibilità B 27.
  3. Uveite di Fuchs: caratterizzata da un ridotto grado di infiammazione è unilaterale e spesso caratterizzata da crisi ricorrenti, può favorire l’insorgenza di cataratta.
  4. Artrite psoriasica.
  5. Uveiti virali: herpes simplex, Zoster, varicella.
  6. Uveiti associate a malattie infiammatorie dell’intestino.
  7. Uveite secondaria a cataratta ipermatura o a presenza di residui del cristallino dopo intervento chirurgico complicato.
  8. Uveite associata a malattia di Behcet (a giovani adulti con ulcerazioni aftose della mucosa boccale, ulcerazioni genitali, eritema nodoso con possibile presenza di ipopionin camera anteriore)
  9. Sindrome glaucomatociclitica: ricorrenti episodi di aumento della pressione oculare edema corneale, fini depositi sulla faccia posteriore della cornea pupilla iporeagente o bloccata, angolo iridocorneale aperto.

Altre cause di uveite anteriore possono essere: adenovirus, virus influenzali, morbillo, parotite epidemica, clamidia. Uveite in corso di malattia di Lyme (spesso si registra in anamnesi una puntura di zecca.) Uveite in corso di leptospirosi, malattia rickettsiosica. Le forme più frequenti di uveiti intermedie riconoscono una causa idiopatica.

Uveite posteriore: la causa più comune è la retinocoroidite da toxoplasma. È aumentata anche la frequenza di uveiti posteriori da citomegalovirus (cmv). Infine una uveite posteriore che presenta una forte associazione con HLA-A39 è la retinocoroidite di Birdshot.

Per quanto riguarda le panuveiti, le cause maggiormente diffusa sono: la malattia di Behcet, la sindrome di Vogt-Koyanagi-Harada, la sarcoidosi e la tubercolosi che in seguito ai flussi migratori ha registrato un aumento delle localizzazioni polmonari.

Diagnosi dell’uveite

Essendo l’uveite una malattia multifattoriale, l’indagine diagnostica può essere molto complessa e può richiedere un approccio multidisciplinare. Non sempre si riesce a individuare la causa responsabile.

Trattamento dell’uveite

Il trattamento dell’uveite dipende dalla causa dell’infiammazione e può essere una terapia locale (colliri) oppure sistemica (farmaci per via orale o endovenosa).

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