Le anomalie palpebrali sono comuni patologie della palpebra, in particolare del bordo palpebrale, le quali possono determinare sofferenza della superficie oculare, disconfort e anche dolore. Possono ridurre la qualità della visione e quindi anche la qualità della vita.
Come funziona l’intervento per correzione entropion
In fase iniziale può essere tentata con successo la tecnica chirurgica (molto semplice) delle suture evertenti associata o meno all’utilizzo della tossina botulinica. Nei casi resistenti però, l’effetto positivo dura solo alcuni mesi e l’indicazione principale è rappresentata dalla terapia chirurgica.
L’intervento chirurgico viene eseguito in anestesia locale. Le tecniche chirurgiche si propongono di riportare nella corretta posizione la palpebra ottenendo un risultato funzionale ed estetico migliore possibile.
Sono possibili varie tecniche dipendenti dal caso specifico e dalla scelta del chirurgo plastico oculare. L’intervento vero e proprio dura circa 30 minuti.
Come funziona l’intervento per correzione ectropion
Nel caso di ectropion congenito o cicatriziale a terapia è diretta a correggere lo stiramento palpebrale verticale con l’utilizzo di lembi cutanei di plastiche a Z per correggere un accorciamento cicatriziale. In casi particolarmente importanti si associa una tecnica chirurgica chiamata mid face lifting (il lifting del terzo medio del volto, che consente di sollevare i tessuti della zona zigomatica e delle guance)
Nel caso di ectropion paralitico dovuto a una discesa della palpebra in seguito ad una paralisi del nervo facciale, prima di effettuare un intervento chirurgico si attua una terapia protettiva con colliri, gel, pomate ed eventualmente per un breve periodo antibiotiche della superficie oculare (può essere utile anche l’applicazione di una lente a contatto terapeutica).
Quando l’alterazione palpebrale diviene stabile e non mutabile si procede con un intervento chirurgico che può consistere in resezioni cuneiformi della palpebra, in una cantoplastica mediale e in una messa in tensione della palpebra con un tarsal strip (linguetta tarsale laterale) che viene fissata al periostio orbitario.
La più comune tipologia di ectropion è quello involutivo, la cui terapia è chirurgica.
Controindicazioni alla chirurgia possono essere determinate da condizioni sistemiche del paziente (per esempio un’ipertensione sistemica non controllata, diabete non compensato, patologie cardiache, terapia anti-coagulante). I pazienti con patologie autoimmuni o infiammatorie croniche devono essere valutati attentamente prima di eseguire la chirurgia.
Il successo della terapia chirurgica, che deve essere funzionale ed estetico, dipende da un’attenta valutazione del caso clinico e dalla scelta di una ottima tecnica chirurgica. Può essere necessario un rinforzo dei tendini cantali mediale e laterale in caso di lassità, può essere necessario effettuare un accorciamento orizzontale della palpebra, rimuovere un eventuale eccesso di cute.
L’intervento viene effettuato in anestesia locale e dura circa 35 minuti.
Nella cataratta la lente è in parte o completamente opacizzata e ciò comporta una progressiva diminuzione della capacità visiva. Nei casi in cui la patologia venga trascurata (molto raramente al giorno d’oggi) la lente si rigonfia e occupa la maggior parte dello spazio della camera anteriore, alterando il deflusso dell’umor acqueo. Ciò aumenta la pressione intraoculare e determina un glaucoma.
La cataratta si cura senza chirurgia?
Allo stato attuale non possediamo farmaci capaci di ripristinare la trasparenza del cristallino. L’opacità è causata da una degenerazione irreversibile delle proteine della lente che non può essere curata con diete, colliri o altri rimedi. Il trattamento è rappresentato dall’intervento chirurgico.