
11 Ago. Siamo nel pieno dell’estate! È tempo di tintarella, ma attenzione ai raggi uv
Il sole fa bene o fa male alla nostra salute, ai nostri occhi, alla nostra pelle?
Sicuramente il sole è fondamentale e necessario per la vita. Ma l’esposizione al sole deve essere controllata. Il confine tra l’effetto favorevole e l’effetto sfavorevole lo induciamo noi con il nostro comportamento. Gli effetti favorevoli sono molteplici. Esporsi al sole significa anche esporsi alla luce, alla percezione dell’ambiente attraverso i nostri occhi, del mondo che ci circonda. Tutto questo stimola il sistema neuro endocrino alla produzione di serotonina, un ormone che influisce sull’umore e quindi sulla qualità della vita. Gli effetti benefici della luce solare si manifestano sul tono dell’umore in quanto le cellule della pelle esposta producono beta endorfine che hanno un’azione regolatrice e stabilizzante sulla nostra mente.
Con l’esposizione al sole il nostro corpo aumenta anche la sintesi di DHEA, l’ormone del benessere, di testosterone (che è secreto dai testicoli, ma anche dal surrene e dalle ovaie), aumentando l’armonia, il desiderio, l’appagamento psicologico.
La luce solare trasmessa dall’occhio al nostro sistema nervoso, al cervello attraverso la cute favorisce una efficace attività mentale, armonizza lo stato ormonale e svolge anche un’azione regolatrice del ritmo sonno-veglia, raggiungendo la ghiandola pineale e stimolando la produzione di melatonina. L’esposizione al sole determina anche effetti miorilassanti e può essere un valido aiuto in alcune malattie dermatologiche quali psoriasi, dermatite seborroica, eczemi.
Inoltre, attraverso il rilascio di ossido nitrico può abbassare anche la pressione arteriosa e questo può essere utile nei casi appunto di ipertensione. Ovviamente maggiore cautela è raccomandata alle persone che soffrono di pressione bassa.
I benefici della vitamina D.
L’effetto più importante e benefico è la sintesi della vitamina D che stimola la produzione di calcio, elemento molto importante per il trofismo osseo e anche per la dentatura; una corretta esposizione al sole riduce il rischio di rachitismo nei bambini e di osteoporosi nelle persone anziane. La vitamina D gioca anche un ruolo nella risposta immunitaria infiammatoria e antinfiammatoria e contribuisce a regolare i livelli di insulina. Una quota molto modesta possiamo assumerla con il cibo, ma la produzione maggiore avviene quando la nostra cute viene colpita dalle radiazioni ultraviolette di tipo B nella primavera e nell’estate e il nostro corpo produce la vitamina D, facendo scorte per i periodi invernali durante i quali i raggi solari non sono In grado di dare luogo alla sintesi; ovviamente dipende dalla sede geografica in cui ci troviamo.
La luce e i raggi UV: vantaggi e pericoli.
La luce è alla base di quel meraviglioso e importantissimo fenomeno che è la visione, che si realizza quando la luce viene a contatto con la retina del nostro occhio e viene trasformata in un impulso elettrico, che si trasmette attraverso le vie ottiche fino ad arrivare alla corteccia cerebrale del cervello dove viene convertito in immagine.
La luce solare, in particolare i raggi UV, possono essere anche pericolosi per l’occhio e la cute. La luce solare è formata da tre tipi di radiazioni: UVA, UVB e UVC. Questi ultimi sono bloccati dallo strato di azoto che avvolge l’atmosfera e pur essendo molto pericolosi non raggiungono i nostri occhi e la nostra pelle, a meno che non ci sia un buco nella sfera.
I raggi UVB sono in parte schermati, ma ci raggiungono più facilmente nelle ore più calde della giornata e sono in grado di raggiungere l’epidermide, cioè lo strato superficiale della pelle e sono loro che determinano l’abbronzatura alla quale teniamo tanto, perché stimolano la melanina, il pigmento scuro prodotto dai melanociti per difendere il nostro corpo dei raggi solari. I raggi UV sono poco schermati dalle nuvole e penetrano più in profondità nella cute. Gli effetti dannosi degli UV possono essere collegati a vari fattori quali l’intensità della luce solare, il tempo e l’orario di esposizione (maggiore intensità dalle 11 alle 15), le stagioni, la latitudine e l’altitudine: più è bassa la prima e più è alta la seconda, maggiore è il rischio. Altri fattori che assumono rilevanza con i raggi UV sono l’eventuale buco nell’ozono dell’atmosfera, presenza di nuvole, la riflessione del suolo, delle superfici (neve, acqua, sabbia, prato, terreno).
A livello oculare si può verificare anche dopo poche ore di esposizione un’irritazione corneo-congiuntivale e palpebrale e nel corso del tempo, per esposizioni eccessive senza protezione, patologie congiuntivali, corneali, cataratta, degenerazione maculare. I raggi UV non contribuiscono alla percezione visiva, ma possono danneggiare molte strutture oculari a causa della maggiore energia, specie in caso di esposizione continua, cronica attraverso un meccanismo di stress ossidativo di alterazione del DNA.
A livello cutaneo l’effetto di un’esposizione (dipende anche dalle caratteristiche cutanee personali, il colore della pelle, la pigmentazione, il colore degli occhi, dei capelli) può verificarsi anche dopo poche ore con una irritazione cutanea evidente. Dopo molti anni di esposizione continua e periodica, specie nelle ore più pericolose, si determina un invecchiamento della pelle, macchie cutanee fino a formazioni tumorali quali carcinoma basale e carcinoma squamoso della pelle a carico del volto o di altre zone del corpo e anche del temibile melanoma, un tipo di tumore molto aggressivo che si sviluppa dai melanociti.
Parola d’ordine: protezione!
Molto importante pertanto è adottare un corretto stile di vita, proteggersi a tutte le età, fin dalla prima infanzia, utilizzando occhiali protettivi in grado di bloccare i raggi UV, particolarmente i 400 nm che è il miglior standard protettivo di riferimento per l’OMS e ICNIRP (Commissione Internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti), sistemi di protezione per il volto e per il corpo (creme solari anti UVA e UVB ad alto SPF da spalmare frequentemente: ogni due ore e dopo ogni bagno).